Settembre.. gli alberi iniziano a tingersi di giallo, arancio e marrone. Le temperature si fanno più miti. Matura la frutta che ha goduto di tutto il caldo estivo: pere, fichi, albicocche, uva.
Settembre, è tempo di vendemmiare.
Il processo di trasformazione dell’uva in vino è complesso e sofisticato, quasi mistico.
Ecco dunque una piccola guida alla vendemmia: raccolta uva, mosto, fermentazione e.. vino! Per vivere questo momento magico in modo più consapevole e, magari, spiegarlo ai più piccoli. Ci sono infatti, ad oggi, molte esperienze adatte a tutta la famiglia. Sono le vendemmia didattiche o turistiche, per imparare sperimentando e divertendosi.

Guida alla vendemmia: tutto inizia dalla vite e dall’uva

La vite è una pianta rampicante dotata di tronco e rami, detti tralci. Sui tralci troviamo le foglie, con la tipica forma a cuore, e l’uva, la grande protagonista. Il raspo è lo scheletro, cui si aggrappano gli acini, ovvero il singolo chicco d’uva, che insieme formano il grappolo.
Esistono più di mille varietà di uva da vino in tutto il mondo. Solo in Italia sono 545 le varietà registrate, distribuite su oltre 80 vigneti. Numeri che ci fanno guadagnare il primato mondiale in termini di biodiversità.
Le viti vengono curate, irrigate e potate durante tutto il corso dell’anno. La potatura più importante è quella comunemente detta a secco, che avviene fra dicembre e marzo.

I processi della vendemmia: raccolta, pigiatura e fermentazione

La vendemmia ha inizio quando l’uva è matura. Ciò avviene dalla fine di agosto, lungo tutto il mese di settembre, ma può arrivare fino a novembre. Questo in base alle zona di raccolta, al tipo di uva ma anche al grado di acidità o dolcezza che si vuole ottenere. Potete per esempio vivere l'esperienza della vendemmia in Valle d'Aosta durante il mese di ottobre.
Sono tre i processi fondamentali della vendemmia: raccolta, pigiatura e fermentazione. Questi tre passaggi, se non eseguiti con cura, competenza e passione vanificherebbero il lavoro di tutto un anno. E’ la vita di campagna, severa ma giusta.

La raccolta

Un tempo si faceva solo a mano, oggi la tecnologia mette a disposizione delle macchine apposite per questo processo. Ma la selezione dei grappoli è ancora prerogativa dell’uomo, se si vuole ottenere un risultato di qualità.

Qualche tips:

• La raccolta dell’uva non dovrebbe avvenire nelle ore più calde, onde evitare fermentazioni indesiderate
• Quando l’acino è ancora verde non può essere raccolto. Un grappolo maturo può essere di colore giallo, viola o nero
• Il grappolo d’uva si taglia all’altezza del raspo, separandolo dal suo tralcio. Una volta tagliato va adagiato con cura in una cesta per non rovinare gli acini

La pigiatura

Sono state scritte poesie, romanzi, girate scene di film su questo momento festoso, collettivo, rurale, quasi ancestrale. Un tempo si metteva tutta l’uva raccolta in una grande catino dove grandi e piccini, rigorosamente a piedi nudi, schiacciavano l’uva per ricavarne il mosto, cioè il succo. La pigiatura deve essere delicata, questo per non stressare eccessivamente le bucce e ottenere un succo più puro possibile.

Forse non sapevate che le donne e i bambini erano i favoriti per la pigiatura proprio perché più leggeri e delicati. Un tempo nelle campagne, tutte le famiglie contadine si riunivano per raccogliere e pigiare l’uva. La quantità di lavoro, in assenza dei macchinari di oggi, era tale da necessitare dell’aiuto di tutti. Era una vera festa e un esempio di senso della comunità

Fermentazione, vinificazione e svinatura

Una volta spremuto, il mosto viene lasciato a riposare in botti di legno per un periodo che può andare dai 7 fino ai 14 giorni. In questa fase, detta fermentazione o vinificazione, lo zucchero presente nel mosto si trasforma in alcool e anidride carbonica. Sta nascendo il vino. Le pratiche utilizzate nella fase di fermentazione vengono scelte in base alla varietà di uva ma anche in base al risultato che si vuole ottenere. Temperatura, tipo di legno della botte, aggiunta di lieviti sono tutti elementi che possono notevolmente modificare la qualità del vino.
Al termine della fermentazione si separa la vinaccia dal vino travasandolo in nuovi contenitori. Questo processo si chiama svinatura.
Et voilà… il vino!

La festa della vendemmia

E dopo tutta la fatica.. arriva la festa! E tradizione, nelle famiglie contadine di riunire, una volta messo il mosto a fermentare, tutti coloro che hanno lavorato a questo incredibile processo per un pranzo o una cena.
E’ un momento di condivisione, di gioia ma anche di gratitudine. Si ringrazia la terra ed i suoi doni, si ringraziano i braccianti, gli esperti.

La vendemmia didattica

La vendemmia è da sempre simbolo di natura, trasformazione e aggregazione. Eh si, perché nelle campagne tutte le famiglie contadine si riunivano per la pigiatura. Una grande festa, un lavoro collettivo per portare l’uva a trasformarsi in vino.
Natura, impegno e collaborazione sono alla base della vendemmia didattica. Un modo divertente e pratico per sperimentare e conoscere la natura, perseguire un obiettivo di gruppo e naturalmente.. divertirsi!!!

Una delle nostre proposte di vendemmia didattica si svolge nell’Oltrepo Pavese, da Calatroni Vini.
Verrete introdotti al mondo del vino e della vendemmia. Vi verranno forniti forbici e cestini per raccogliere l’uva (e adesso sapete come sceglierla). Una volta riempiti i tini potrete.. pigiare l’uva. Chi vincerà la sfida del miglior mosto? Lo scoprirete assaggiandolo voi stessi.
E infine vi aspetta una visita alla prestigiosa cantina Calatroni e un pranzo in agriturismo a tema.. uva, ovviamente!